Il vero fascismo

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Daniele Italico
view post Posted on 18/5/2008, 12:26




E' ora che la gente smetta di fare l'equazione fascismo=antisemitismo, brutalità, assenza di libertà e guerra, visto che la dottrina è tutta un'altra cosa. Il fatto è่ che nessuno lo sa, visto che la Storia è่ scritta dai vincitori...

RAZZISMO: le leggi razziali, introdotte per la prima volta nel 1938 in Italia con il “Manifesto della Razza”, sono il risultato della deleteria alleanza con la Germania, che ha portato l'Italia allo sfacelo. Il governo fascista, dal 1922 al 1938 non ha mai neppure pensato ad un sistema razzista, come d'altronde leggiamo nella Dottrina:
“[...] E perciò il fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei più; ma è la forma più schietta di democrazia se il popolo è่ concepito, come dev'essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l'idea più potente perchè้ più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di Uno, e quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti. Di tutti coloro che dalla natura e dalla storia, etnicamente, traggono ragione di formare una nazione, avviati sopra la stessa linea di sviluppo e formazione spirituale, come una coscienza e una volontà sola. Non razza, nè regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata di un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza: coscienza di sè, personalità.”
“Non razza, nè้ regione geograficamente individuata” scrivono Giovanni Gentile e Benito Mussolini, nello stendere i punti essenziali dell'ideale fascista. La Nazione non è่ questione di razza, religione o regione, è่ questione di coscienza.
Il fatto che la teoria sia stata malamente messa in pratica non deve determinare l'assoluta negazione di una corrente di pensiero che di per sì้ ha moltissimi pregi. Il comunismo prevede forse stermini di massa e genocidi? Non mi sembra, anzi... Eppure i 94 milioni di morti mietuti dalla bandiera rossa avrebbero qualcosa da dire in proposito. Voilà un'altra teoria male messa in pratica che però al momento non è่ bersaglio di censura e non è่ reato condividere. E' forse giusto?...
Il Duce, purtroppo, ha voluto adeguarsi alla follia hitleriana che ha portato il Bel Paese alla devastazione. Certo un atteggiamento ingiustificabile e deplorevole, che però ha evitato l'invasione dell'Italia da parte dei nazisti, che avverrà nonostante tutto in seguito. La difficile decisione, che non sto giustificando, ma solamente osservando da altri punti di vista, ha salvato l'Italia dalla sicura sottomissione. I camerati avevano di fronte un esercito di 2 milioni di uomini armati con le migliori tecnologie dell'epoca, contrastarli sarebbe significato finire come Francia, Polonia, Belgio... E questo possono dirlo anche gli antifascisti: la Patria era tutto per Mussolini, anche se non è riuscito ad uscire dalla situazione che si era venuta a creare. Mai avrebbe voluto vedere il suo Paese soggiogato da nessuno, nazista, comunista o di qualsivoglia fede politica.

VIOLENZA: La camicia nera non deve essere intesa come simbolo di violenza. Sempre nella dottrina fascista e nei chiarimenti che gli intellettuali del Regime hanno dato nel definirla, posso fare riferimento ad alcune domande di una specie di intervista rivolta al fascismo, redatta da Augusto Turati durante il Ventennio:
-Come il fascista deve [allora] trattare il non fascista?
Vi sono dei cittadini non iscritti al partito, ma onesti, lavoratori, disciplinati. Essi vanno rispettati. Vi sono degli altri che sordamente si adoperano ai danni del Fascismo: combatterli senza quartiere ่ un dovere.
-Anche con la violenza?
Anche con la violenza, se questa è necessaria: ma poichè้ il Fascismo è forte e nessun pericolo lo minaccia, la violenza non è necessaria.
-E se sarà necessaria?
Quando sarà necessaria, essa non dovrà essere lasciata all'arbitrio di ognuno. In ogni circostanza poi non dovrà andare mai disgiunta dal senso di cavalleria e di generosità; dovrà essere sempre guidata da un'idea e non da un basso calcolo.
-Ma è่ morale la violenza?
Quando è่ una dolorosa necessità, quando è่ una necessità chirurgica, la violenza è morale, più morale del compromesso e della transazione.
-Quali violenze sono da riprovare?
Le violenze spicciole, le violenze brute, non intelligenti, quelle che hanno carattere di vendetta personale e non di difesa nazionale, soprattutto quelle di dieci contro uno.
-E' da augurarsi però di non doverla mai usare?
Certo. La violenza può essere necessità durissima di certe determinate ore storiche, ma ogni fascista deve portare nel cuore il sogno dell'Italia pacifica, concorde, laboriosa, in cui tutti si sentano figli della stessa Patria.
Come specificano nella prima domanda, la violenza (limitata, vedi domande 2 e 4) è lecita solo ed esclusivamente quando è utilizzata contro coloro che “sordamente si adoperano ai danni del fascismo”, e a quei tempi il fascismo era lo Stato. Adoperarsi contro il fascismo significava adoperarsi contro una Nazione che in effetti era stata tirata fuori dall'abisso in cui era decaduta, e combattere la propria Patria era ed è tuttora un atto ignobile. Dopodichè้, se un uomo non era iscritto al partito (sempre prima domanda) ma era un onesto lavoratore, aveva il diritto di essere rispettato, in quanto non danneggiava la Patria, nonostante avesse idee diverse da quelle fasciste.
La risposta all'ultima domanda demolisce quello che è่ stato per decenni una delle pecche che si attribuiscono al sistema fascista: il “culto alla violenza”. Non è่ assolutamente vero che il fascista deve essere dedito alla violenza, che in ogni caso è่ “dolorosa e chirurgica”. Il fascismo aspira ad una “Italia pacifica, concorde, laboriosa, in cui tutti si sentano figli della stessa Patria”.

ESPANSIONISMO: ecco quel che cè่ scritto in merito nella Dottrina:
[...] Perciò lo Stato non solo è่ autorità che governa e dà forma di legge e valore spirituale alle volontà individuali, ma è่ anche potenza che fa valere la sua volontà all'esterno, facendola riconoscere e rispettare, ossia dimostrandone col fatto l'universalità in tutte le determinazioni necessarie del suo svolgimento. E perciò organizzazione ed espansione, almeno virtuale. Così può adeguarsi alla natura dell'umana volontà, che nel suo sviluppo non conosce barriere, e che si realizza provando la propria infinità.”

Nuovamente non troviamo nessun accenno ad una politica espansionista, si accenna solo ad una “espansione virtuale”. Un'ulteriore conferma la riscontriamo nell'intervista di cui ho giเ parlato prima:

-Quali sono i capisaldi della politica fascista?
Sono due: la dignità e l'utilità nazionale. Il Fascismo non farà mai una politica estera che non salvaguardi gelosamente la dignità dell'Italia; o non ne difenda a viso aperto i giusti interessi. Esso segue perciò una politica di pace ma non di suicidio.
-Cosa significa precisamente: politica di pace ma non di suicidio?
Significa una politica che mira sinceramente e volontariamente a mantenere la pace, senza per questo compromettere l'onore e l'interesse, cio è la vita della Nazione, in omaggio a false ideologie.
-Quali sono queste false ideologie?
E' falsa ideologia che il diritto vinca sempre sulla violenza, che il bene vinca sempre sul male; sono false ideologie la pace perpetua e universale, la fratellanza dei popoli, ecc.,ecc.
[...]
-Un disarmo generale non assicurerebbe la pace?
Nessuno può essere contrario a qualsiasi tentativo di disarmo, ma bisogna essere prudenti e circospetti. Il Fascismo, che ama guardare la realtà fin nel suo profondo, non crede per ora alla possibilità di disarmo. Se anche esso fosse universale, completo, sincero, simultaneo, controllato, sarebbe sempre soltanto disarmo militare. Gli spiriti guerreschi sopravviverebbero e sopravviverebbe la possibilità che un popolo grande ingoi un popolo piccolo.
-Allora avremo altre guerre?
Nessuno può sapere che cosa riserbi il destino all'Italia. Il Governo fascista vuole sinceramente la pace, e infatti nessun paese può vantare tanti accordi e trattati di pace quanti, in questi ultimi tempi, ne ha conclusi l'Italia. Ma desiderare la pace e adoperarsi per mantenerla non significa negare gli smodati egoismi, le gelosie, le invidie, i rancori internazionali. L'Italia ha il preciso dovere di tenersi pronta alla difesa.

Devo commentare oltre? Non vi sono accenni ad una politica aggressiva, anzi.
Riguardo la domanda tre: è่ verissimo che quelle sono false ideologie. Per quanto meravigliose, in millenni di Storia non si sono mai realizzate e tuttora, in questo “mondo sviluppato e democratico”, la violenza vince spesso sul diritto, il male sul bene e non esiste la pace perpetua e universale nè la fratellanza tra i popoli, come dimostrano, purtroppo, le 29 guerre in corso in tutto il mondo. Una politica offensiva non è่ giustificata, ma per la difesa della propria terra si deve essere pronti a morire. “Politica di pace ma non di suicidio.”

LIBERTA' E LIBERTA' DI PAROLA: riporto esattamente domande e risposte per dare chiarimenti basati su un documento storico:

-Il concetto di Stato forte non urta contro il concetto di libertà?
Il concetto di Stato fascista urta certamente contro il vecchio concetto di libertà, per cui un cittadino può tutto, perfino impunemente cospirare contro lo Stato, vilipendere le istituzioni e negare la Patria.
-Qual ่è il giusto concetto di libertà?
Il concetto di libertเ non può essere assoluto, perchè้ nella vita nulla vi è่ di assoluto. Anche nelle prime società barbare non era possibile la libertà illimitata, la libertà di fare ciò che si vuole contro l'altro individuo o contro la comunità. Anche allora c'era un capo, una legge o semplicemente un patto che limitava la libertà individuale.
-Allora il concetto di libertà può essere modificato dalle vicende storiche?
Certo, il concetto di libertà cambia secondo le vicende e il grado di civiltà. C'่è una libertà in tempo di pace e una libertà in tempo di ricchezza che non può essere goduta in tempo di povertà.
-E come allora ogni partito invoca la libertà?
Ogni partito invoca non la libertà, ma la propria libertà. La libertà dei comunisti, infatti, non è่ quella dei democratici, e la libertà dei liberali non è quella dei popolari.
-A ogni modo, la libertà่ un diritto del cittadino?
Nella concezione fascista la libertà non è un diritto del cittadino,è่ un dovere del cittadino. E' dovere del cittadino giudicare liberamente, lavorare liberamente, servire liberamente la Nazione. La libertà non è่ una concessione del Governo, è una conquista che i cittadini devono fare sopra se stessi, per rendersi cio è assolutamente liberi da ogni altra idea, da ogni partito davanti alla Patria.
-Quale libertà il Fascismo non potrà mai dare?
Se per libertà si intende il diritto di sospendere ogni giorno il ritmo tranquillo e ordinato del lavoro della Nazione; se per libertà s'intende il diritto di cospirare contro lo Stato; se per libertà s'intende il diritto di offendere simboli della Religione, della Patria e dello Stato, questa libertà il Fascismo non la darà mai.
-Quali sono allora le libertà del Fascismo?
Quella di lavorare, quella di possedere, quella di onorare pubblicamente Dio, quella di esaltare la Patria e le istituzioni, quella di avere coscienza di se stesso e del proprio destino, quella di sentirsi un popolo forte e non già un semplice satellite della cupidigia e della demagogia altrui. Ecco le libertà, già compromesse o perdute, e ridate dal Governo fascista al Popolo Italiano.

Ecco la libertà e la non libertà fascista. Non penso ci sia altro da dire, questi sono i concetti base che ognuno potrebbe condividere o perlomeno discuterci sopra, senza pregiudizi e con un po' di obiettività.


So benissimo che quel che è successo è่ diverso da ciò che ho appena finito di scrivere, ma il fascismo non è่ altro che un tipo di governo che poggia su una base teorica magnifica, che però non è่ stata applicata come doveva essere. Il fascismo non è ignoranza. La vera ignoranza è่ quella che esclude a priori un'idea diversa dalla propria solo perchè, in questo caso, “l'opera d'arte” che stava sviluppandosi è่ degenerata fino al collasso, per i vari motivi che ben conosciamo.
Spero di essere stato chiaro e di aver fatto capire il perchè้ della mia posizione di estrema destra e di avversione per la sinistra.

ALTRO Ma oltre al fattore militare che ha praticamente costretto l'alleanza, c'è da dire che il Regime Fascista tutelò fino all'ultimo il popolo ebraico italiano (tantissimi ebrei erano fieri fascisti), e fino al 1943 non c'è stato ebreo che abbia lasciato l'Italia per dirigersi in un campo di concentramento. Ci fu anche chi disse che probabilmente gli ebrei italiani (e anche stranieri) avrebbero dovuto ringraziare Mussolini come loro protettore, e non solo altri. Le leggi razziali in Italia sortirono pressocchè un effetto nullo.

Chiedo scusa per l'eventuale spam commesso... Potete anche cancellare tutto. :sisi:
 
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DECIMA MAS
view post Posted on 18/5/2008, 17:22




BRAVO DANIELE ... A NOI!
 
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Daniele Italico
view post Posted on 19/5/2008, 12:47




Grazie!
 
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DECIMA MAS
view post Posted on 19/5/2008, 16:09




la gente deve anc trovare la storia vera nn le cazzate che circolano a skuola o in tv... a noi camerata! il domani appartiene a noI !
 
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gistema
view post Posted on 19/5/2008, 16:27




decimas,ma quanti anni hai?
 
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view post Posted on 19/5/2008, 17:57
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Bambino

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Finchè espone le sue idee in modo educato può farlo e ne può pure nascere un dibattito dagli spunti interessanti.
 
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gistema
view post Posted on 19/5/2008, 19:44




ma se ha tra i 14-19 anni che ne può sapere,non mi dire che professoresse di storia che hanno 60 dicono solo caxxate sulla precedente storia?
 
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°°°°Dark°°°Angel°°°°
view post Posted on 19/5/2008, 19:53




I professori dicono solo cazzate
 
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gistema
view post Posted on 19/5/2008, 20:02




magari i tuoi,ma la mia professoressa,non è assolutamente scema,avrà non so 60 anni,certe cose le ha vissute,i suoi genitori e nonni le hanno vissute,quindi saprà qualche cosa,no?magari i libri di scuola dicono caxxate,ma come sapete,ci sono certe proff che non sanno niente e leggono mentre parlano a voi alunni,ma altre proff,come la mia ad esempio,ci racconta e risponde anche a domande sull'approfondimento...quindi...cosa ne dite?
 
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Fede#91
view post Posted on 19/5/2008, 20:29




i professori, come ogni altra persona, possono raccontare avvenimenti in maniera non obiettiva.
 
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view post Posted on 19/5/2008, 20:59
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Io penso che i libri di scuola riportino la verità storica, indipendentemente dall'interpretazione che può trarne il professore.
 
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Fede#91
view post Posted on 19/5/2008, 21:39




già. è ovvio che fatti, date e gli avvenimenti principali sono accaduti veramente, poi le riflessioni sono soggettive, è ovvio che una persona, per quanto volesse, non riuscirebbe mai ad essere totalmente imparziale.
 
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Il Littore
view post Posted on 19/5/2008, 22:00




Il libri di Storia in Italia sono scritti da diversi storici. Ogni storico ha, logicamente, un orientamento.
Sarete d'accordo con me nel pensare che non possano esistere libri totalmente impaziali.
La mia prof. di storia, facendo io il V liceo scientifico, mi disse che ai suoi tempi esistevano o libri comunisti o fascisti. Vi lascio immaginare. Oggi, per fortuna, non è più così, anche se gli orientamenti persistono. Ma sono moderati, fortunatamente.
Ripeto però, che è una cosa fondamentale, l'orientamento politico. L'importante è non farsi influenzare - bisogna ragionare con la propria testa.
Un mondo senza idee e ideologie è un mondo spento...
 
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view post Posted on 19/5/2008, 22:13
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CITAZIONE (Il Littore @ 19/5/2008, 23:00)
Il libri di Storia in Italia sono scritti da diversi storici. Ogni storico ha, logicamente, un orientamento.
Sarete d'accordo con me nel pensare che non possano esistere libri totalmente impaziali.
La mia prof. di storia, facendo io il V liceo scientifico, mi disse che ai suoi tempi esistevano o libri comunisti o fascisti. Vi lascio immaginare. Oggi, per fortuna, non è più così, anche se gli orientamenti persistono. Ma sono moderati, fortunatamente.
Ripeto però, che è una cosa fondamentale, l'orientamento politico. L'importante è non farsi influenzare - bisogna ragionare con la propria testa.
Un mondo senza idee e ideologie è un mondo spento...

Quoto assolutamente. Tuttavia (porto ad esempio il mio libro) non penso che i libri scolastici siano orientati. Il mio narra i fatti in modo imparziale tanto che sembra di leggere un foglietto delle istruzioni!
 
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Il Littore
view post Posted on 19/5/2008, 22:20




CITAZIONE (Caccolainfame @ 19/5/2008, 23:13)
Quoto assolutamente. Tuttavia (porto ad esempio il mio libro) non penso che i libri scolastici siano orientati. Il mio narra i fatti in modo imparziale tanto che sembra di leggere un foglietto delle istruzioni!

Il mio libro è, invece, leggermente orientato a sinistra. Ma si mantiene nei termini. Per questo mi piace.
 
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42 replies since 18/5/2008, 12:26   316 views
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